martedì 12 agosto 2008

miti, shinkansen e ritardi

Prima di annoiarvi con le ultime righe sulla mia vita in Giappone vorrei fare una piccola considerazione e un ringraziamento: stare lontano da casa per quattro mesi non è stato tutto rose e fiori, ma scrivere - per quanto incostantemente - su questo blog mi ha aiutato a mantenere vivo un ponte con la realtà che ho lasciato e che ritroverò, mi ha permesso di non sentirmi troppo solo e di dare/ricevere notizie da tutti coloro che son stati tanto curiosi da fare una capatina a questo indirizzo. Perciò grazie.

Dopo aver affrontato la credenza popolare italiana del giapponese preciso e organizzato - vedi post precedente - devo sfatare altri due miti del Sol Levante: quello del giapponese preciso e puntuale, quello del giapponese infallibile.

Il rapporto con il tempo, infatti, è uno degli aspetti più paradossali di questo Paese; se la Svizzera è puntuale è precisa e puntuale per antonomasia, il Giappone lo è letteralmente, sicuramente per mancanza di ironia. Si dice spesso "essere preciso come un orologio svizzero", ma i proverbi si devono essere fermati a vedere le olimpiadi a Pechino e non hanno di certo mai preso uno shinkansen (しんかんせん, ossia poco fantasiosamente "treno veloce"). Al di là dell'essere dei gioielli di tecnologia su binari e dell'andare ad una velocità che raggiunge i 300 Km/h, la cosa che lascia sconvolti è la loro puntualità. Se, ipotizziamo, alle 12:31 state aspettando che il vostro vagone si manifesti di fronte a voi - cosa che effettivamente succede - ma a cinque minuti dall'orario di partenza ancora riuscite a scorgere le persone sull'altra banchina, preparatevi: se il cartello dice che l'Hikari o il Nozomi di turno partirà alle 12:36 significa che avete pochi istanti per veder inchiodare il vostro treno di fronte a voi, far scendere tutti i passeggeri di turno, salire con tutti i vostri bagagli e trovare il vostro posto. Alle 12:36 il treno partirà.
Tutto ciò ovviamente ha dei pro e dei contro. Uno dei tanti pro potrebbe essere Kyoto>Osaka in 11 minuti, uno dei contro coinvolge nel discorso l'infallibilità giapponese. Se un treno ritarda di pochi minuti, cosa che in Italia potrebbe essere anche una benedizione oltre che la routine, qui in Giappone siete spacciati: le coincidenze saltano, i vostri appuntamenti con loro. Vestite pure il lutto e preparatevi a fare la telefonata di scuse peggiore della vostra vita, siete in ritardo.

Siccome son stato tanto fortunato da essere in vacanza e non aver orari da rispettare, mi son solo divertito ad assistere alla scena appena descritta. Le conseguenze delle telefonate potrebbero essere state fatali. Ma sono in Giappone da quattro mesi, non mi stupisco più di nulla.

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