domenica 18 maggio 2008

biblioteca, anni '90 e grafica jpn

A costo di arrivare oltre mezz'ora in ritardo alla lezione del sabato pomeriggio, mi incaponisco e vado alla ricerca in biblioteca di qualcosa di veramente giapponese, di qualcosa che contrasti degnamente l'oggetto del mio post precedente.

Sfoglio qualche librone fino a che la mia attenzione ricade, per non dire viene calamitata, su "graphic design in japan 1996", annuario della JAGDA - Japan Graphic Designers Association -. Rimango tuttavia scettico se prenderlo in prestito o no, il '96 non propriamente ieri e d'inchiostro sotto le stampanti n'è passato... Ma sì, lo prendo nonostante ci fossero annuari fino al '99 - oltretutto non sono quei tre anni che han fatto la differenza - e poi me n'ero già innamorato prima.

Vi sembrerò banale, spero di no, ma il Giappone ama i colori, le forme pulite e i grandi spazi ariosi: per dirla in una parola, il bianco. Se in quegli anni, negli States si cercava e si esaltava l'accostamento di colori stridenti - retaggio forse del fluo del decennio prima - nel Lontano Oriente si è sempre cercato un contrasto armonico, con campiture piatte e tinte decise, con una grande attenzione al bilanciamento degli spazi. Tuttavia un occhio gaijin (straniero) non può non notare il modo in cui viene valorizzata la parola scritta, per non dire disegnata, merito dell'orgogliosa tradizione di cui ogni giapponese è pervaso. Tanto è forte la loro cultura - causa forse dell'assoluta chiusura che il Paese ha trovato fino al 1600 - che ogni aspetto spirituale traspare come tema fondamentale di ogni lavoro/progetto/pensiero, sia esso artistico o di design. La Natura e la Tradizione sono beni eterni, e tali devono rimanere a dispetto della Storia.

Ovviamente continua...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quanto è vero!! non c'è paragone!!!
ciao caviiii!!!
un bacione!!

Admin ha detto...

Informazione importante:
Giacomo ti informa che ha vinto l'Inter (a me non sembra una notiziona ma è questione di punti di vista)

Io ti mando come di consueto i miei saluti (mentre dalla sala giungevano guaiti e mugolii stavo leggendo delitto e castigo..)

Baci