lunedì 5 maggio 2008

pic-nic, pallone e acidità

Davide ha deciso di prendersi un giorno di rallentare i ritmi di lavoro per il suo corto - facoltà di animazione - e mi propone di andare a studiare al parco. Ok, affare fatto. Appuntamento presto alle 11:00 (per i miei tempi è molto presto!), bento box alla mano (in sostanza è il pranzo, ma la traduzione più adeguata è sicuramente la schiscièta milanese, con la e ben aperta!) e dopo pochi minuti di pedalata riusciamo a trovarci un bell'angolino sotto un bel gazebo, I like Chopin inclusa (ad esser sincero non so quanti potranno capire l'orrenda battuta anni '80, scusate comunque).

Basta poco a capire che la voglia di studiare l'abbiamo dimenticata a casa, ma nessuno ha voglia di andare a prenderla. Davide prova comunque a fare due schizzi per il suo storyboard, io me ne frego altamente e mi tuffo nel mio romanzo che scopro essere stato scritto tra il 978 e il 1016. Tempo mezz'ora e manco a dirlo stiamo già mangiando: io assaggio i miei onigiri (おにぎり, si legge onighìri e sono delle pallozze triangolari di riso con un boccone di pesce dentro, ieri tonno, e una piccola foglia decorativa d'alga) e Davide è costretto a mangiarsi dei maki (まき, i rotolini di riso e alga) avvolti nei plumcake, bleah!

Come è giusto fare alla mia età, occupiamo di forza un campo da basket - in barba alla miriade di bambini di 5 anni - per giocarci a calcio-canestro. In tre ore di tentativi rimediamo solo scivolate, figure di m**da e un mal di gambe da non-giocavo-da-quindici-lunghi-anni.

Per cena succede un fatto strano: Alicia si fa viva e ci fa compagnia! Accettiamo le sue scuse per essere stata non poco assente in questa settimana appena passata, ma qualcuno non manca di essere uno zinzinello acido, quanto basta per salutarci tutti all'alba delle 10:00 di sera. Sigh!
Un fatto positivo comunque c'è: mi addormento a mezzanotte, cosa che non mi capitava da quando Diderot aveva iniziato a scrivere l'Enciclopedia... zzz...

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