giovedì 8 maggio 2008

giapponese, pub e terremoti

Appuntamento a pranzo con Davide, Yasuko e Koutaro e una fame che non ci vedevo: piattone godzillesco di riso e curry (diverso da quello indiano e molto buono!), qualche chiacchiera e appuntamento alla lezione di giapponese delle 14:30. Matanè (またね - arrivederci)!

Mi presento puntualissimo e trovo aula vuota e nessuno che faccia quella lezione. Devono aver cambiato l'aula e non me l'hanno detto. Scendo in segreteria da Keeko & Co. ma non sanno nulla, se non andare nel panico: "Che fine avrà fatto Iwasaki-sensei?!" Alla confusione si aggiunge l'altra segretaria che conferma che nell'aula non c'è nessuno e mi segue addirittura per andare a controllare; ancora nessuno! Comincio a credere nel miracolo, proprio non ho voglia... Torniamo in segreteria e la combriccola si mette a discutere fitto fitto in giapponese, scusandosi per la maleducazione, perché avevano visto la prof alla mattina e non sembrava esserci nulla di strano. Lancio la teoria che la prof sia un fantasma - sapete, sono italiano e quindi simpatico e divertente! Ridono di principio e ne approfitto - causando l'ilarità generale, ma secondo me qualcuna ci pensa la notte! Mi giro in direzione del corridoio e scorgo la sensei che si appropinqua lemme lemme verso l'aula, la seguo lasciano quel pollaio dagli occhi a mandorla...

Entriamo in classe e il sogno si tramuta in incubo. A lezione siamo solo in tre: io e due coreani (e come potevano chiamarsi i due coreani se non Kim e Park!?). Ad ogni modo simpatici e compassionevoli, tanto che il mio vicino di banco mi suggerisce pure i numeri quando devo leggere, che vergogna! Dopo mezz'ora arriva Davide, ma la mia situazione non cambia, continuo a ripetere suoni che per me non hanno senso.

Per cena andiamo tutti e quattro a mangiare/bere in pub. Alla fine della serata spendiamo un capitale - 2000 yen, circa 12 euro -mangiando poco e male, bevendo un sacco - Alicia è una spugna e continuava ad ordinare - e conoscendo il tavolo di fianco composto da tre otearai (おてあらい - cessi), di cui due parlavano inglese abbastanza bene da tradurci il menù.

Speravo che la mia giornata fosse finita così, ma il bello doveva ancora arrivare. A movimentare - mai termine più azzeccato - la serata ci si mettono due simpatici jishin (ぎしん - terremoto). Il primo mentre ero in chat - d'accordo che ero un po' sbronzo ma non arrivo a certe allucinazioni - il secondo invece, più forte e prolungato, mentre stavo per addormentarmi. Non ricordo di aver mai provato una sensazione così sgradevole, tutto trema e dondola, nessuno che fiata e il silenzio intorno era assordante. In testa mi ronzano solo due cose: 1) "stock water!" (stoccare l'acqua!) come ci disse Keeko all'inizio del soggiorno, e 2) "pareti perimetrali", come mi disse Billy pochi giorni fa parlando del suo Friuli... La mia reazione è stata quindi delle più serie e morigerate: mi sono addormentato.

5 commenti:

cavi ha detto...

Ma da quand'è che si può dare un voto al post? È nuova come cosa, o sbaglio?

Bhe, nel caso vogliate votare anche i post passati fate pure, prego.

Anonimo ha detto...

scritti bene e molto interessanti votazione 10 e lode.
zia

Anonimo ha detto...

dimenticavo anche spiritosi e divertenti voto come sopra
zia

Anonimo ha detto...

hushcerto che se in friuli dovesse capitare un incendio nessuno sa cosa fare visto che passiamo gli anni della scuola a fare esercitazioni per i terremoti!
pareti portanti, oppure sotto i banchi, niente scale o ascensore fino alla fine della scossa,lasciare tutto dov'è e cercare i compagni, formare una fila ordinata e uscire calmi fuori dall'edificio secondo la mappa delle vie di fuga fornite all'alunno più vicino alla porta della classe! e se non avete dei banchi vicino a voi? beh non sono affari miei!!! :P

Admin ha detto...

ciao cavetto! ci mancava solo il terremoto!
ma sei sicuro di essere lì per studiare, ormai sembra di leggere un capitolo di un libro! ma quando torni sai il giapponese e ci farai scompisciare dalle risate a cena? bello!...
baci, paola