Appuntamento a pranzo con Davide, Yasuko e Koutaro e una fame che non ci vedevo: piattone godzillesco di riso e curry (diverso da quello indiano e molto buono!), qualche chiacchiera e appuntamento alla lezione di giapponese delle 14:30. Matanè (またね - arrivederci)!
Mi presento puntualissimo e trovo aula vuota e nessuno che faccia quella lezione. Devono aver cambiato l'aula e non me l'hanno detto. Scendo in segreteria da Keeko & Co. ma non sanno nulla, se non andare nel panico: "Che fine avrà fatto Iwasaki-sensei?!" Alla confusione si aggiunge l'altra segretaria che conferma che nell'aula non c'è nessuno e mi segue addirittura per andare a controllare; ancora nessuno! Comincio a credere nel miracolo, proprio non ho voglia... Torniamo in segreteria e la combriccola si mette a discutere fitto fitto in giapponese, scusandosi per la maleducazione, perché avevano visto la prof alla mattina e non sembrava esserci nulla di strano. Lancio la teoria che la prof sia un fantasma - sapete, sono italiano e quindi simpatico e divertente! Ridono di principio e ne approfitto - causando l'ilarità generale, ma secondo me qualcuna ci pensa la notte! Mi giro in direzione del corridoio e scorgo la sensei che si appropinqua lemme lemme verso l'aula, la seguo lasciano quel pollaio dagli occhi a mandorla...
Entriamo in classe e il sogno si tramuta in incubo. A lezione siamo solo in tre: io e due coreani (e come potevano chiamarsi i due coreani se non Kim e Park!?). Ad ogni modo simpatici e compassionevoli, tanto che il mio vicino di banco mi suggerisce pure i numeri quando devo leggere, che vergogna! Dopo mezz'ora arriva Davide, ma la mia situazione non cambia, continuo a ripetere suoni che per me non hanno senso.
Per cena andiamo tutti e quattro a mangiare/bere in pub. Alla fine della serata spendiamo un capitale - 2000 yen, circa 12 euro -mangiando poco e male, bevendo un sacco - Alicia è una spugna e continuava ad ordinare - e conoscendo il tavolo di fianco composto da tre otearai (おてあらい - cessi), di cui due parlavano inglese abbastanza bene da tradurci il menù.
Speravo che la mia giornata fosse finita così, ma il bello doveva ancora arrivare. A movimentare - mai termine più azzeccato - la serata ci si mettono due simpatici jishin (ぎしん - terremoto). Il primo mentre ero in chat - d'accordo che ero un po' sbronzo ma non arrivo a certe allucinazioni - il secondo invece, più forte e prolungato, mentre stavo per addormentarmi. Non ricordo di aver mai provato una sensazione così sgradevole, tutto trema e dondola, nessuno che fiata e il silenzio intorno era assordante. In testa mi ronzano solo due cose: 1) "stock water!" (stoccare l'acqua!) come ci disse Keeko all'inizio del soggiorno, e 2) "pareti perimetrali", come mi disse Billy pochi giorni fa parlando del suo Friuli... La mia reazione è stata quindi delle più serie e morigerate: mi sono addormentato.
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5 commenti:
Ma da quand'è che si può dare un voto al post? È nuova come cosa, o sbaglio?
Bhe, nel caso vogliate votare anche i post passati fate pure, prego.
scritti bene e molto interessanti votazione 10 e lode.
zia
dimenticavo anche spiritosi e divertenti voto come sopra
zia
hushcerto che se in friuli dovesse capitare un incendio nessuno sa cosa fare visto che passiamo gli anni della scuola a fare esercitazioni per i terremoti!
pareti portanti, oppure sotto i banchi, niente scale o ascensore fino alla fine della scossa,lasciare tutto dov'è e cercare i compagni, formare una fila ordinata e uscire calmi fuori dall'edificio secondo la mappa delle vie di fuga fornite all'alunno più vicino alla porta della classe! e se non avete dei banchi vicino a voi? beh non sono affari miei!!! :P
ciao cavetto! ci mancava solo il terremoto!
ma sei sicuro di essere lì per studiare, ormai sembra di leggere un capitolo di un libro! ma quando torni sai il giapponese e ci farai scompisciare dalle risate a cena? bello!...
baci, paola
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