venerdì 4 aprile 2008

burocrazia, inchini e sorrisi

Mi sveglio intorno alle 7:30, riposato e in silenzio, neppure la sveglia suona. Già, perchè la sveglia non suona?! Arcano risolto, batteria scarica come per mio computer. Priorità massima della giornata: risolvere la crisi elettrica che mi impedisce qualunque sorta di contatto con casa.

Akane-san (la "relatrice" per tutto quello che riguarda la casa) ci porta in giro per la zona alla disperata ricerca di un adattatore e ci mostra qualche posto un pò sgamato per fare compere, spesa, ristorantini etc. etc.. La ricerca non ha buoni frutti e siamo costretti a tonare a casa per pranzo e prepararci per l'incontro "ufficiale" di presentazione dell'ufficio relazioni estere dell'università.

Il pranzo consiste in una roba non ben identificata da fare in micro-onde, strano, molto giapponese moderno e abbastanza buono. [ho ancora tutto l'odore in camera!]

All'incontro arriviamo in ritardo di 3 minuti, e Keeko ovviamente era disperata. Qui conosciamo una tipa francese della mia età che ne dimostra 30 e cominciamo a chiedere qualcosa al suo ottimo inglese (di contro a quello cigolante di Keeko), ma veniamo zittiti mentre stiamo andando in un ufficio tutto per noi: motivo? Avremmo dovuto conoscerci solo nella stanzetta e non far domande prima. Anche questa è burocrazia.

L'incontro è stato imbarazzante: abbiamo dovuto presentarci al resto del "folto" gruppo e leggere ad alta voce un documento su come comportarsi in caso di terremoto, tifone, attacco di robot giganti alieni, Godzilla e quant'altro. Davide è rimasto sorpreso dalla quantità di catastrofi naturali che accadono all'anno solo a Tokyo e credo abbia fatto un serio pensierino di tornare a casa.

Alicia (credo che la tipa francese si chiami così) ci porta a Tachicawa-shi, dove in un palazzone enorme pieno di ogni ca**ata elettrica-elettronica riusciamo a trovare sti maledetti trasformatori... missione compiuta! Non consiglio tuttavia l'ingresso in questo tipo di negozi a nessun epilettico, a causa del continuo e incessante attacco sonoro di gingle, musichette e pubblicità incomprensibili.

Domani ho l'incontro con miss Akiyama, l'assistente del prof. Hara: vista la formalità sono già abbastanza nervoso, ma son sicuro che andrà benone anche se non so ancora cosa chiedergli.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In Giappone, se saluti qualcuno da un lato all'altro della strada, hai fatto una performance artistica!

PB ha detto...

Stai tranquillo Hara sensei ti mette molto a tuo agio..ricordati di portare il portfolio e di essere propositivo..Il negozio a mille piani di tachikawa diventerà una delle tue risorse migliori per i regalini, soprattutto il 100yen shop che c'è li di fianco...
baci!
Silvia

Unknown ha detto...

era questo il negozio?

gabriele ha detto...

Buuuu che nostalgia la ricerca dell'adattatore! E' il primo passo dell'iniziazione giappica, rosico un po'!

Grande marco, divertiti un mucchio!

gu ha detto...

:*

Sybolmoon ha detto...

no ma anche tu, ci metti un mese a far la valigia e non pensi al convertitore?
...@...@..
rotolano le balle di fieno anche a tokyo?

Admin ha detto...

"Principio sì giulivo ben conduce" (Boiardo)
Paola e Giacomo