giovedì 17 aprile 2008

lezioni di giapponese e cene artistiche

Se vi voglio raccontare cos'ho fatto ieri, a farla da padrona c'è la prima lezione di giapponese. Solita compagnia di Davide e Alicia (Milja ieri non poteva ma nessuno ne ha sofferto, sono onesto), senza dimenticare Ui-san* e altri pochi individui coreani.

L'insegnante, tale Iwasaki-sensei, è una donna minuta sui cinquanta con occhi piccoli e neri, molto dolce e disponibile, che ha deciso di chiamare Davide "Maruko-san" e me, prevedibile, "Davide-san". Inciso a parte seguiamo il libro di grammatica per le scuole elementari per bambini stupidi senza troppi preamboli. Purtroppo. In pochi istanti abbiamo già assimilato, sempre secondo Iwasaki-sensei, tutto l'alfabeto hiragana essendo quindi capaci di leggere-scrivere-capire ogni cosa che ci corregga o che ci mostri alla lavagna. Piccolo giro di domande "hai-capito-la-lezione" e sono già nel panico, pigro per sforzarmi così su due piedi a rispondere a che lavoro fanno i miei genitori. Ma la domanda arriva, e di tempo per prendere appunti su pronuncia e vocaboli ce n'è poco, per cui dico alla mia classe che mia madre (mamma, scusa!) fa la nogyo, la contadina. Risposta corretta e sguardi compiaciuti della sensei. Suono della campanella e via di filata!

Per cena Davide e Alicia vengono da me con le proprie robe già pronte, e come sempre accade, quei due si mettono a discutere. Inutile (e divertente) cercare un qualsiasi argomento su cui possano andar d'accordo: ieri sera era il turno dell'"Arte". Devo ammettere che anche io spesso non sono dello stesso parere di uno dei due, ma sicuramente non mi impunto e non mi scaldo per questioni del genere. La serata è comunque molto piacevole e frizzante.

Nonostante la stanchezza a notte fonda e la mia insonnia si ripresenta.


* scultore coreano di quarant'anni circa che ogni volta che ci vede si presenta chiedendoci di ripetergli i nostri nomi per terminare con il suo gutturale "Watashi wa Uiiiiiiiiiiiiiiiiiii...".

4 commenti:

alwayslafatina ha detto...

Immagino che per facilitare le cose ti sia dimenticato di dire che hai una sorella.... però mi sento fortunata, se la mamma è diventata una contadina chissà che ti inventavi su di me!

Bla Bla ha detto...

Grazie per il commento che hai fatto sul mio blooooog. Io mi impegnerò ad abolire subito l'ICI, ma tu cerca di studiare, sennò tra un po' andrai in giro a dire nel tuo italo-giapponese che tu sei un robot gigante (figlio di una contadina, ovviamente, e fratello di una replicante di Blade Runner: Beatrice, cosa pensavi che ti avesse fatto diventare?).
Quella in foto è una "A" giappo? Che ficata. Almeno impara la calligrafia che poi mi istruisci.

Mike

b. ha detto...

Ma scusa...se la tua sensei crede che tu sia Davide-san, non è la madre di Davide che dovrebbe far la contadina? (senza offese per la signora)...per non saper nè leggere nè scrivere mi sembra un ragionamento che fila.

cavi ha detto...

Affare fatto! Povera la madre di Davide che è una contadina... spero che non lo emargineranno per questo! :P