lunedì 28 aprile 2008

mot, kazuo oga e grazie cinese

Anche ieri me ne sono andato in giro per Tokyo da solo, libero e felice come una farfalla. Meta del giorno: Museum of Contemporary Art of Tokyo, alias il mot.
Solita mezz'oretta per capire dove sia e come arrivarci e parto intorno a mezzogiorno dopo tutte le faccende domestiche. Mi fermo comunque a mangiare un panino vicino alla stazione di Takanodai in un fast food dal nome italico (Lotteria) ma che di italico ha solo qualche lettera. Mi siedo vicino alla finestra ad osservare i bambini che tornano a casa dopo gli allenamenti di calcio/baseball, quando uno di 'sti marmocchi mi si appiccica - per non dire ci va a sbattere - contro alla vetrina che mi è a cinque centimetri. Faccio finta di nulla e non gli do soddisfazione, per cui se ne va. In verità sarei uscito e l'avrei fatto rimanere lì a vita. Con violenza, s'intende.

Solita ora e mezza per arrivare alla stazione di Tokyo (quella vera con lo stesso nome della città) di fronte all'ormai famoso Marunouchi Building. Segue le criptiche indicazione che trovo sul sito del museo e mi avvio verso la fermata dell'autobus, ma ovviamente... niente che possa assomigliare ad una fermata nonostante abbia fatto la strada giusta! Noto però in lontananza un bus, proprio il numero 20 in direzione Tokyoto/Gendaibijustsukan-mae per Kishicho Station; mi avvio incontro al conducente che mi evita come la peste e non vuol sapere nulla di aiutarmi, in compenso mi dirotta verso un crocchio di poliziotti di cui uno sa parlare inglese. Dieci minuti per farmi capire con la mia moleskine in mano indicandogli il museo e l'autobus (compreso di fermata e direzione), ma il risultato è poco meno che nulla: rimedio uno sputazzo sulla pagina e un consiglio di andare a piedi che il posto è vicino. Ringrazio e prendo l'autobus di prima, che si scopre essere proprio quello giusto.

Il museo è di fianco al Kiba Park, che ne costeggia il lato lungo, motivo per cui appena vedo che siamo in Mistume Dori (strada) scendo dal mio mezzo per farmela a piedi. L'unica cosa che riesco a sbagliare sono le considerazioni delle distanza: il lato corto del "piccolo" parco - così veniva definito, e i poliziotti non ne conoscono l'esistenza - è lungo almeno 3 Km, per cui camminare! Scopro però una classe di bambini delle elementari che sta facendo una foto ricordo dopo la gita alla stazione dei pompieri, esilaranti quanto giapponesi. Cammina cammina e alla fine arrivo.

Il mot si presenta con un bellissimo edificio, molto geometrico, cemento in vista e parquet, come molti edifici fighi qui da queste parti. Entro e mi godo la mia mostra in santa pace, aiutato dello sconto "studente di una scuola d'arte". Quello che trovo dentro mi sorprende, non tanto per la stranezza delle opere quanto perché sono sempre un po' diffidente nei confronti dell'arte contemporanea. Tele delle più diverse, un murales gigante - il "Myth of Tomorrow" di Taro Okamoto - e video di come son riusciti a smontarlo e rimontarlo. Il museo non è molto grande, ma mi permette lo stesso di prendere molti appunti. Esco e non posso rimanere indifferente al book shop: non mi trattengo e compro un libro su Kazuo Oga, lo scenografo dello studio Ghibli.

Dopo aver fatto due passi intorno al Palazzo Imperiale torno a casa per cena. Davide ed io andiamo, dopo interminabile decisione, in un ristornate cinese vicino a casa. Fino ad ora l'errore più grande che abbiamo fatto: carissimo! L'unica cosa che ci ricompensa - oltre alla strana pancia piena con cui usciamo - è la grassa risata che ci siam fatti per la cameriera che non finiva più di ringraziarci. Ci ha pure seguiti fuori continuando a ripetere il suo "domo arigato gozaimashita!"... e finiscila una buona volta!

5 commenti:

b. ha detto...

Quel libro me lo devi assolutamente far vedere...A COSTO DI STRAPPARTELO A MORSI DALLE MANINE! capito? hi hi

andren ha detto...

alla fine ci sei andato?!?!?!?!
gradissimooo!
che bella musashino e la kokubunji line
e tutto il resto
se hai domande e richieste e cose del genere non esitare a chiedere!?
andren

alwayslafatina ha detto...

Ti ricordavo come una persona calma e gentile... :P

Anonimo ha detto...

Ciao Marco, scusa se mi intrometto. Mi potresti mandare la presentazione su La civiltà feudale e le ultime invasioni (06), per favore?
Invidio il tuo soggiorno giapponese. Certo che ne hai di tempo libero! Complimenti anche per la prosa: che ne dici se le prox presentazioni sul '900 le scrivi tu?
Un abbraccio,
Paolo

cavi ha detto...

Paolo, qualcosa mi dice che stai inzuccherando la "pillola" lavoro...